La Zona 01 comprende l’area compresa tra Capo Donato e Capo Colonna e si estende verso Nord oltre i limiti della riserva. La realizzazione della carta bati-morfologica in scala 1:5000 è stata portata a termine utilizzando diversi tipi di dati. In particolare: il rilievo batimetrico effettuato; il Survey Side Scan Sonar con range compreso tra 300 e 600 metri (11 profili perpendicolari e 1 profilo parallelo alle isobate), integrato in alcune aree da profili S.B.P. (3,5 kHz); immagini R.O.V. ottenute tramite sei immersioni in aree diverse con profondità comprese tra 10 e 30 metri; dati sedimentologici e biocenotici provenienti da 3 stazioni ubicate lungo un transetto (D) a profondità di: 25, 50 e 100 metri.La fisiografia dell’area sommersa risulta caratterizzata da un progressivo restringimento fra le isobate in direzione di Capo Colonna (SE). In generale le isobate comprese tra 65 e 75 metri marcano una differente acclività del fondale. Verso costa quest’ultimo mostra le minori pendenze mentre verso il largo le pendenze tendono decisamente ad aumentare. L’isobata 65 metri con un andamento più articolato nella parte SE della Zona, sembra manifestare la presenza di un substrato roccioso solo debolmente coperto da sedimenti. In generale la paleo-morfologia dell’area, decisamente influenzata dai fenomeni isostatici che hanno caratterizzato il Quaternario e l’Olocene, condiziona l’attuale morfologia, solo in parte modellata dalla distribuzione dei sedimenti attuali. Questi ultimi in particolare non sembrano essere presenti nella fascia batimetrica compresa tra -15 e – 10 metri dove è invece il substrato duro roccioso a prevalere. In questa fascia il fondo è caratterizzato dall’alternarsi di aree colonizzate dalla Posidonia oceanica con aree in cui il ricoprimento vegetale è quello della Biocenosi delle Alghe Fotofile. A profondità maggiori di 15 metri il substrato mobile è stato colonizzato dalla prateria a Posidonia, anche se in generale quest’ultima si presenta in non ottime condizioni
In particolare nella zona centrale ciò che resta del Posidonieto è la sola matte priva di copertura, mentre nella zona nord-occidentale la matte morta è sostituita da un herbier vivo e morto con tratti anche estesi di scopertura. L’areale coperto dal complesso del Posidonieto nelle sue diverse caratterizzazioni, abbastanza esteso fino all’isobata di 30 metri, tende progressivamente a restringersi in vicinanza di Capo Colonna.
Qui il substrato roccioso, ricoperto dalla Biocenosi delle Alghe Fotofile, affiora estesamente fino a circa 60 metri di profondità. Un herbier a Cymodocea sp. si estende verso il largo in corrispondenza della parte centrale della Zona sostituendo la matte morta. Le aree più profonde sono caratterizzate da sabbie medio fini che velocemente vengono sostituite da peliti sabbiose. Sia le immagini SSS che alcune riprese R.O.V. (immersione 2) mostrano evidenze di intensa attività di pesca (solchi dei divergenti delle reti) anche a profondità minori di 25 metri e a breve distanza dalla costa. L’involuzione del Posidonieto, sia nell’area di riserva sia nella zona limitrofa a Nord, è senz’altro dovuto a fattori di natura antropica (attività di pesca a strascico, ancoraggi, ecc.). Tuttavia la presenza di macchie di Cymodocea indicherebbe che con un’area di particolare tutela le zone degradate potrebbero ritornare in modo naturale, nelle condizioni normali.
Pagina aggiornata il 05/10/2023